Siete pronti?
Camminare da soli comporta notevoli vantaggi pratici, come la scelta del tempo di percorrenza, delle soste, del cambio di itinerario; e francamente, oggi, posso dirvi che la vera libertà l’ho conosciuta proprio camminando da sola.
Tuttavia organizzare un trekking in solitaria richiede rigorose accortezze ed una pianificazione del viaggio meticolosa, atteso che dovrete contare esclusivamente sulle vostre forze. Sarò ripetitiva, lo so, ma gli imprevisti durante un cammino possono essere molteplici e per quanto possibile dobbiamo restare vigili e attenti ad ogni passo.
Uno pensa che camminare da soli sia cosa semplice: ma cosa vuoi che ti accada? Non essere paranoica.. vai e non pensarci troppo.. Queste sono le frasi di esordio del principiante che mai dovete tenere in considerazione! Solitamente chi vi dice il contrario, o non ha mai camminato da solo o è sempre stato fortunato.
Prima di partire, allora, facciamoci due domande.
La mia salute come va?
Prima di organizzare un viaggio a piedi devi farti qualche domanda: sono abituata/o a camminare per molte ore e per più giorni consecutivi? Ho problemi agli arti? I piedi ? Provo fastidio in qualche parte del corpo?
La salute fisica è la prima delle tante cose che dobbiamo tenere a mente. Nei miei cammini ho conosciuto molti sprovveduti che alla seconda tappa avevano un biglietto di ritorno tra le mani; ed è un dispiacere interrompere un sogno solo perché non abbiamo attenzionato la nostra salute. Se non l’hai mai fatto, comincia a camminare organizzando le tue passeggiate poco alla volta, sino a quando non proverai il bisogno di doverlo fare ogni giorno.
Camminare fa bene al cuore, alla circolazione, alle ossa, alla muscolatura e, ovviamente, all’anima.
L’itinerario lo conosci bene?
Oggi per quasi tutti i cammini esiste una guida, inoltre internet e i social risultano essere una valido supporto. Il problema si potrebbe presentare se decidi di organizzare un trekking poco esplorato.
Puoi affidarti esclusivamente al maps del tuo telefono?
NO, e non puoi farlo per diverse ragioni, ad esempio non c’è copertura di linea, il GPS si impalla (causa frequente) o semplicemente si scarica il telefonino , o ancora la sera prima il tuo pawer banck non era attaccato bene alla presa e non si è caricato. Che sfiga..
Per rimediare ai più possibili imprevisti impara a leggere la carta/mappa del territorio e portala sempre con te. Con questo non voglio dirti di diventare un esperto di cartografia, ma avere chiara preventivamente la direzione da seguire può scongiurare numerose seccature. Se vai all’estero, oltre a comunicare gli spostamenti ad amici e parenti, scarica l’app viaggiaresicuri.it: si tratta del portale della Farnesina che permette di registrare il tuo viaggio e monitorare eventuali crisi locali.
Hai controllato le previsioni meteo?
Imparare a leggere il meteo e la sua evoluzione è di fondamentale importanza. Ricorda sempre che le previsioni del meteo sono molto affidabili fino a 2-3 giorni prima della partenza e molto attendibili a 4-7 giorni. Oltre i 7 giorni si ha solo una linea di tendenza. Per quanto la meteorologia sia una scienza non sempre è esatta. Infatti alcune condizioni climatiche sono di difficile previsione come i temporali estivi, la neve e le irruzioni di aria fredda. MAI sottovalutare la natura e MAI sopravvalutare se stessi. Questi sono i casi in cui il percorso potrebbe subire variazioni a causa di pericoli che comunque dobbiamo essere bravi a prevedere.
Nello zaino hai messo tutto?
L’idea di partire da soli spesso si accompagna alla tentazione di riempire lo zaino con qualsiasi cosa dimenticando, poi, ciò che è realmente necessario, come il Kit di primo soccorso che in determinate situazioni può salvarci la vita.
Inoltre, assicurati che durante la tratta che percorrerai ci siano punti di ristoro per decidere quanto cibo portare. Tieni sempre in disparte barrette proteiche, bustine di miele, zucchero, sale e frutta secca utili in particolari situazioni. Lo stesso si faccia per l’acqua. Attenzione sempre a bere, o ricaricare la borraccia, in fontanelle e simili se non siamo sicuri che si tratta di acqua potabile.
E adesso?
Adesso non ti resta che cominciare a pianificare il viaggio e prepararti mentalmente ad una delle esperienze più significative della tua vita.